Investire nelle startup è un’opportunità interessante per chi vuole ottenere un elevato ritorno sui propri investimenti. Le startup sono aziende che si trovano nelle prime fasi di sviluppo, spesso con un potenziale di crescita esponenziale.
Investire nelle startup può essere un ottimo modo per diversificare il proprio portafoglio, ma è importante capire quali sono i rischi e i vantaggi di investire in questa tipologia di società.
Qui spieghiamo le basi dell’investimento in startup e forniremo una panoramica dei criteri da utilizzare per prendere decisioni di investimento intelligenti, basandoci sulla nostra esperienza diretta e su quanto consigliano gli investitori di maggior successo.
Vantaggi e svantaggi dell’investimento nelle startup
Come ogni tipo di investimento, anche quello nelle startup ha lo scopo di generare un ritorno. La misura dello stesso dipende da molti fattori.
La vera differenza con altri tipo di investimento è che il valore creato nel tempo, che genera appunto un aumento della quota investita, non dipende dallo scarto tra variabili di mercato, almeno non direttamente, ma dalla crescita sostanziale di un business.
E questa è sottoposta a variabili. Iniziano dai pro.
Alto potenziale di crescita
Le startup hanno il potenziale per sconvolgere i settori e creare nuovi mercati, il che può portare a significative opportunità di crescita. Investendo in una startup, l’investitore può partecipare a questo potenziale di crescita e potenzialmente ottenere rendimenti elevati.
Potenziale di rendimento elevato
Il potenziale di rendimento elevato è una delle ragioni principali per cui gli investitori sono attratti dalle startup. Tuttavia, è importante notare che questi rendimenti sono spesso realizzati su un lungo periodo e che non tutte le startup hanno successo.
È fondamentale avere un portafoglio diversificato che possa assorbire le potenziali perdite derivanti da investimenti andati male.
L’investimento nella startup spesso assume le forme di un vero e proprio sostegno alla crescita e non di un finanziamento alla cieca.
Tutto sta nell’analizzare il vero potenziale.
Diversificazione
L’investimento in startup può fornire una diversificazione al portafoglio di un investitore. Le startup offrono la possibilità di investire in nuove tecnologie, prodotti e servizi, che possono integrare gli investimenti esistenti.
Questa diversificazione può contribuire a ridurre il rischio complessivo del portafoglio e ad aumentare il potenziale di rendimento del proprio capitale.
Far crescere con passione un business
Investire in una startup che si allinea con gli interessi o le passioni personali di un investitore può essere un’opportunità entusiasmante.
Non solo può potenzialmente generare rendimenti finanziari, ma può anche essere un modo per sostenere una causa o un progetto che appassiona.
C’è poi l’aspetto della crescita da zero che genera entusiasmo. Affiancare i fondatori, partecipare al loro sogno, incidere concretamente in qualcosa che prima non c’era e adesso è una realtà consolidata.
E invece quali potrebbe essere i contro di investire in una startup?
I contro di investire una startup dipendono da vari fattori.
Per gli investitori neofiti o i sempre entusiasti c’è il pericolo di peccare di ingenuità.
Ovvero di credere che ogni startup è un’opportunità per il semplice fatto di definirsi startup.
Un sistema di valutazione come quello di Fortestream aiuta non poco a eliminare questo fattore di scarsa esperienza.
Ci sono poi startup che sono tali solo per definizione burocratica, ma che non hanno i reali requisiti di affermarsi nel mercato. Una perdita di tempo che nessun tipo di finanziamento può ottimizzare.
Investimento ad alto rischio
Investire in startup è intrinsecamente rischioso. La maggior parte delle startup fallisce e gli investitori perdono intere fortune. Negli Stati Uniti si è assistito a casi clamorosi, che hanno coinvolto investitori non di primo pelo in perdite milionarie.
Di conseguenza, gli investitori devono essere disposti ad accettare l’elevato rischio associato agli investimenti in startup e comprendere che non basterà aprire il portafoglio, ma servirà un vero sostegno (ad esempio, inserendo dei manager di fiducia nell’organico della startup).
Un esempio famoso è quello di Google. I due fondatori, prima di una raccolta decisiva di finanziamenti, nominarono un manager vecchia scuola nel ruolo di CEO (Eric Schmidt) per rassicurare gli investitori (al tempo Google non aveva forme di monetizzazione del traffico).
Non è facile uscire dall’investimento
Nel mercato azionario, quando si va in perdita, ci si libera della propria posizione per alleggerire l’impatto dei ribassi.
C’è sempre tempo per rientrare e si fanno analisi di medio termine attendibili, che poggiano anche sull’andamento della società nella quale si investe.
Nel caso delle startup il finanziamento non conosce questo livello di liquidità. La propria quota non è quasi mai liquidabile.
Questo perché si è di fronte a un progetto in crescita che all’inizio non sviluppa ricavi tali da poter vendere una quota e uscirne con pochi danni.
Anzi, spesso viene chiesto ai finanziatori di prolungare il sostegno e aspettare. Indebolendo la loro posizione finanziaria.
È un investimento a lungo termine
Investire in una startup è un impegno a lungo termine. Lo sviluppo e la crescita di una startup possono richiedere molti anni e gli investitori devono essere pronti a mantenere il loro investimento per un periodo prolungato.
Pur avendo gli aspetti dell’investimento ad alto rischio, la reale differenza è che l’impegno è duraturo.
In genere, gli investimenti a rischio elevato sono caratterizzati dalla volatilità. Si entra e si esce da una posizione in breve tempo, per incassare quanto più possibile.
Un investimento a lungo termine è basato sulla fiducia nella crescita del titolo o del business e vale lo stesso per la startup.
Ma un conto è investire su un’azienda già consolidata che ha prospettive e bassi rischi di fallimento, un conto è farlo su una startup che spesso è formata da persone inesperte, zero capitali e un mercato molto combattuto.
Informazioni limitate e poca propensione alla lungimiranza
Le startup hanno spesso una storia finanziaria e operativa limitata, che può rendere difficile la valutazione dei potenziali rischi e benefici di un investimento.
Gli investitori devono condurre una due diligence e una ricerca approfondita per comprendere appieno il modello di business, il team e il panorama competitivo della startup.
I fondatori hanno un’estrema lungimiranza, ma minata da un eccesso di ottimismo nel loro prodotto.
Gli investitori, al contrario, devono essere estremamente cauti e puntare la loro attenzione sul passato e sul presente dei fondatori, affidandosi a un’analisi coerente delle prospettive future.
Ci sono stati casi famigerati di investitori attratti dalle proposte di investimento, dalla “lungimiranza” e “innovazione” del prodotto dal non rendersi conto di evidenti difetti.
Fortestream mette a disposizioni degli investitori uno strumento di certificazione che aiuta a rimanere con i piedi per terra, ma anche a segnalare le startup più promettenti.
Modelli di analisi per identificare l’opportunità giusta
Per identificare l’opportunità giusta, è importante utilizzare modelli di analisi. Questi modelli possono aiutare a identificare i settori più promettenti e le aziende che hanno maggiori probabilità di successo.
Uno dei modelli più utilizzati è il modello delle cinque forze di Porter. Questo modello esamina le cinque diverse forze che possono influenzare il successo di un’azienda.
Queste forze includono la minaccia di nuovi concorrenti, il potere contrattuale degli acquirenti, il potere contrattuale dei fornitori, la minaccia di prodotti sostitutivi e l’intensità della rivalità tra i concorrenti esistenti.
Osservando queste diverse forze, un investitore può farsi un’idea di quali siano i settori più promettenti e quali siano le aziende con maggiori possibilità di successo.
Un altro modello che può essere utilizzato è l’analisi SWOT.
Questo modello esamina i punti di forza, le debolezze, le opportunità e le minacce di un’azienda. Aiuta a identificare quali settori hanno il maggior potenziale e quali aziende hanno le maggiori possibilità di successo.
Tipi di startup che ce la fanno
Le startup possono nascere da un’ampia gamma di idee, ma tra i tipi di idee più comuni che portano alla creazione di startup vi sono:
Risolvere un problema: molte startup di successo iniziano identificando un problema in un particolare settore o mercato e creando una soluzione per risolverlo. Ad esempio, aziende come Airbnb e Uber sono partite dall’identificazione di un bisogno di opzioni di alloggio e trasporto più convenienti e comode.
Creare una nuova tecnologia: le startup possono anche basarsi sulla creazione di una nuova tecnologia o sul miglioramento di una esistente. Ad esempio, aziende come SpaceX e Tesla sono state fondate per sviluppare nuove tecnologie nei mercati dell’esplorazione spaziale e dei veicoli elettrici.
Capitalizzare una tendenza: le startup possono anche svilupparsi sfruttando una tendenza o un cambiamento culturale. Ad esempio, l’ascesa della sharing economy e la crescente attenzione per la salute e il benessere hanno portato alla creazione di startup come TaskRabbit e Peloton.
Rivoluzionare un settore: le startup possono anche essere fondate con l’obiettivo di sconvolgere un settore o un mercato esistente. Per esempio, aziende come Netflix hanno sconvolto il tradizionale settore del noleggio di film, mentre aziende come Amazon hanno sconvolto il settore della vendita al dettaglio.
Sfruttare l’esperienza personale: le startup possono anche basarsi sulla competenza o sull’esperienza personale del fondatore in un determinato settore. Per esempio, uno chef potrebbe avviare un servizio di consegna di cibo a domicilio, o un ingegnere informatico potrebbe sviluppare una nuova app per la produttività.
In definitiva, le startup possono nascere da un’ampia gamma di idee e fonti di ispirazione. L’importante è che l’idea sia supportata da un solido business plan e abbia il potenziale per rispondere a un’esigenza del mercato o creare valore per i clienti.